SENTENZA DELLA CONSULTA SU MEDIA-CONCILIAZIONE

Comunicato stampa del 25 ottobre 2012

 

Media-conciliazione non più obbligatoria, i commenti dell’avvocatura

 

La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, delle norme che prevedono il carattere obbligatorio della media-conciliazione nelle controversie civili e commerciali.

Il giorno dopo la notizia, ecco i commenti dell’avvocatura tarantina.

Angelo Esposito, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto: “E’ una vittoria dell’avvocatura. Da sempre abbiamo denunciato l’assoluta incongruità di questa legge, nella parte che obbligava la media-conciliazione. L’incongruità di questa legge sta proprio nel fatto che la media-conciliazione come istituto pre-processuale è fallita. Nel 95% dei tentativi di conciliazione, la controparte non si è presentata, allungando così i tempi della giustizia ed aumentando i costi dei cittadini. Ora avremo i tribunali ingolfati dalle tante cause che non si sono celebrate per tentativi obbligatori andati falliti nella quasi totalità dei casi.

Vitangelo Mongelli, delegato Organismo unitario dell’Avvocatura per Taranto: “Sono soddisfatto per la notizia perché sono stato fra i sottoscrittori, insieme ad altri delegati ed al presidente nazionale dell’Oua, del ricorso al Tar del Lazio che si è occupato della vicenda, riconoscendo l’illegittimità costituzionale ed inviando la contesa alla Consulta. Abbiamo reso un servizio alla comunità degli avvocati e soprattutto ai cittadini. Il governo mistificò quel decreto legislativo come un provvedimento a vantaggio della cittadinanza. A tal proposito voglio ricordare che l’avvocatura non scese a compromessi di nessun tipo, mettendo da parte ipotetici interessi di categoria per fare l’interesse della professione e dei cittadini. Quando il decreto era al varo, l’allora ministro della Giustizia, Alfano, offrì una modifica che comportava l’assistenza legale obbligatoria. Gli avvocati la rifiutarono perché non c’era in gioco una questione di portafogli e lotta fra categorie professionali, ma la tutela dei cittadini, i cui costi per la giustizia, sarebbero aumentati, così come abbiamo sempre sostenuto e così come purtroppo è avvenuto”.

 

La media-conciliazione è stata introdotta dal precedente governo con il decreto legislativo n.28 del 4 marzo 2010 e prevedeva una serie di procedure di conciliazione alternative alla via ordinaria pensate per ridurre il carico nelle controversie civili e commerciali. La Consulta ha “bocciato” la sola parte relativa all’obbligo di non ricorrere per via ordinaria.

 

 

 

L’addetto stampa – Vittorio Ricapito

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