LA RIFORMA DELLA PROFESSIONE DEVE PASSARE PER LE PROPOSTE DEGLI AVVOCATI

Comunicato stampa del 6 dicembre 2011

 

LA RIFORMA DELLA PROFESSIONE DEVE PASSARE PER LE PROPOSTE DEGLI AVVOCATI

 

Assemblea dell’Ordine per discutere delle ipotesi di “liberalizzazione” contenute nella Finanziaria  

 

Oggi martedì 6 dicembre 2011, intorno alle 10:00 si è tenuta nell’aula Miro dell’Ordine degli Avvocati, presso il Tribunale di via Marche un’assemblea informativa degli iscritti, per discutere delle ipotesi di liberalizzazione delle professioni contenute nella manovra finanziaria presentata dal Governo ed in discussione alle Camere. Nonostante le rassicurazioni del neo-guardasigilli, Paola Severino, da parte dell’Avvocatura restano serie perplessità sul progetto di liberalizzazione che mette a rischio il diritto di difesa dei cittadini e sulla possibilità di eliminare alcune incompatibilità professionali. Il presidente dell’Ordine Angelo Esposito ha esposto all’Assemblea il fondato pericolo che, ove non venisse approvata la legge di riforma dell’ordinamento forense entro il 12 agosto 2012, decadrebbero tutte le norme vigenti, con la conseguenza della totale deregulation del sistema. Di qui la necessità di unità e compattezza per l’intera classe forense nel presentare in tempi brevi un pacchetto di proposte serio e concreto che possano essere accolte nell’ambito di un progetto di riforma della professione. “Abbiamo circa nove mesi, il tempo di una gestazione – ha affermato il Presidente Esposito – per evitare la distruzione dell’Ordine Forense che conta oltre 240 mila iscritti in tutto il Paese, per presentare le nostre proposte al Governo: dal problema serio dell’accesso alla professione che va regolamentato e migliorato (si veda ad esempio l’invasione di “abogados” provenienti dalla Spagna), al problema dello smaltimento dei 5 milioni di procedimenti pendenti (che fanno parte del quotidiano lavoro di noi avvocati e riguardano la tutela del diritto di tutti i cittadini), alle vere e proprie trattative da avviare sulle eventuali compatibilità, fino ad arrivare al ridisegno della disciplina, tema sul quale credo che tutti gli Ordini abbiano fallito e che necessita di una riforma che introduca consigli disciplinari misti (formati da giudici ed avvocati), scevri da logiche elettorali e di categoria”. Insomma dall’Assemblea emerge che l’intera Avvocatura tarantina ha ben chiara la necessità di superare le divisioni interne per riguadagnare credibilità nella società e presso il Governo attraverso la condivisione di un progetto serio per contribuire alla riforma della professione, tutelando non certo i diritti di una “casta” ma bensì quelli dei cittadini. Sul punto il Presidente Esposito è stato chiaro: “Gli Avvocati sono parte essenziale della Giurisdizione e quotidianamente contribuiscono in mille modi ad evitare che la macchina giudiziaria si inceppi o si fermi, ma sono pronti a sospendere ogni forma di collaborazione se non riceveranno il rispetto che meritano.” 

 

L’addetto stampa – Vittorio Ricapito

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