Comunicato stampa del 19 settembre 2011
TRIBUNALE INVIVIBILE, GLI AVVOCATI CHIEDONO SOLUZIONI IMMEDIATE
Aule non a norma, parcheggi inesistenti, servizi mancanti, gli Avvocati pronti a rivolgersi alla Procura
Il tribunale di Taranto soffre di un costante degrado ed ha raggiunto livelli di inadeguatezza che impediscono il regolare svolgimento delle udienze e l’attività professionale in un ambiente salubre e sicuro. E’ questo l’allarme lanciato ieri durante l’assemblea convocata dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto Angelo Esposito cui hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni forensi per cercare una soluzione agli annosi problemi che rendono difficile la vita nel Palazzo di Giustizia di via Marche. Ora le diverse associazioni dell’avvocatura intendono incontrare i vertici del tribunale jonico e chiedere interventi immediati all’Amministrazione comunale e non escludono di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Oltre al problema dell’impianto di condizionamento/riscaldamento che non funziona o funziona solo in parte (che portò nel giugno scorso alla dichiarazione dello stato di agitazione) restano in piedi altre gravi emergenze: l’esiguità dei parcheggi in una zona, quella compresa fra Corso Italia e via Medaglie d’Oro, già affollata di scuole ed uffici, la totale mancanza di finestre che permettano il ricambio dell’aria negli uffici e nelle aule dove gli operatori del diritto devono trascorrere diverse ore ogni giorno e dove transitano quotidianamente migliaia di cittadini, gli impianti non a norma (per primo quello elettrico: ci sono aule in cui piove acqua dal soffitto e cade pericolosamente su cavi elettrici mettendo a serio rischio la salute di chi vi opera), l’assenza di servizi igienici funzionanti e dignitosi, sia per l’utenza sia per i professionisti (l’unico bagno che può accogliere disabili è quello che si trova nei locali curati e gestiti dall’Ordine degli Avvocati). La sofferenza dell’intera categoria tuttavia finora non ha ricevuto risposte dall’amministrazione comunale ed anche l’ipotesi di trasferire l’intero polo penale alla vecchia sede della Corte d’Appello a Paolo VI, dopo diverse riunioni, sembra essere finita nel dimenticatoio per l’indisponibilità da parte delle Amministrazioni, a sborsare i circa 8 milioni di euro necessari per mettere a norma l’edificio. Lo scorso 12 settembre il presidente Morelli ha messo nero su bianco le ragioni per cui, pur intervenendo tempestivamente con la gara d’appalto e l’avvio dei lavori di ripristino dell’impianto di condizionamento, il Comune non è riuscito a raggiungere risultati lusinghieri nell’immediato. L’avvocatura chiederà al presidente del Tribunale un incontro nei prossimi giorni alla presenza dei sindacati del personale amministrativo e l’Associazione Nazionale magistrati per sollecitare un intervento forte ed immediato. Ad Amat e Comune gli avvocati intendono chiedere di riservare una zona dedicata ai parcheggi. Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Camera civile, camera penale, Associazione nazionale forense, camera minorile, Associazione “la Toga” e Udai e non escludono di rivolgersi alla Procura della Repubblica per rappresentare situazioni emergenziali nei luoghi di lavoro ove dovesse protrarsi l’inerzia dell’amministrazione comunale.
L’addetto stampa
Vittorio Ricapito